La riforma pensionistica varata con la Legge Fornero ha messo in difficoltà molte persone che a un passo dal traguardo hanno visto cambiare i requisiti pensionistici. Proprio per venire incontro alle esigenze di queste persone è stata pensata la pensione anticipata che permette di uscire prima dal mercato del lavoro. Ecco a chi spetta e come fare.
La pensione anticipata viene erogata su richiesta della persona interessata e spetta ai lavoratori dipendenti e agli autonomi iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria, alla gestione separata INPS o altre forme contributive e integrative.
Requisiti per ottenere la Pensione Anticipata
Per poter accedere è necessario comunque avere dei requisiti contributivi e/o anagrafici.
Andando con ordine: per i requisiti contributivi è previsto comunque un innalzamento nel tempo degli stessi, senza dilungarsi con i requisiti richiesti negli anni precedenti, si parla direttamente dei requisiti per il presente ed il futuro.
Requisiti per la Pensione Anticipata fino al 31 dicembre 2015
Dal primo gennaio 2014 al 31 dicembre 2015 per ottenere la pensione anticipata basata sui contributi, è necessario per gli uomini avere un’anzianità contributiva di 42 anni e sei mesi, mentre per le donne è necessario avere 41 anni e sei mesi di contributi.
Requisiti per la pensione Anticipata dal primo gennaio 2016 al 31 dicembre 2018
Dal primo gennaio 2016 al 31 dicembre 2018 invece saranno necessari 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e dieci mesi per le donne. Dal 2019 i requisiti precedenti dovranno essere adeguati in base alle speranze di vita.
Una novità importante è rappresentata dal fatto che, per maturare gli anni contributivi visti, vengono considerati i contributi accreditati o versati a qualunque titolo, in questo modo la normativa viene in parte mitigata perché possono essere presi in considerazione anche i periodi con contribuzione figurativa.
Decurtazioni per chi sceglie la Pensione Anticipata
Accedere al beneficio della pensione anticipata ha dei costi, in particolare per coloro che chiedono di andare in pensione prima di aver compiuto 62 anni di età, viene applicata una decurtazione pari all’1% per ogni anno antecedente il compimento di 62 anni. Per coloro che superano i due anni di anticipo rispetto ai 62 anni di età, i punti percentuali sul trattamento annuo sono del 2% per ogni anno ulteriore. Ad esempio, chi dovesse accedere al beneficio della pensione anticipata a 58 anni di età perderebbe il 6%, percentuale composta dal 2% per il periodo da 60 a 62 anni e 4% per il periodo da 58 a 60 anni di età.
Per coloro che hanno maturato almeno 18 anni di contributi prima del 31 dicembre 1995 è risaputo che si applica il calcolo della pensione per una quota con il sistema contributivo e per la restante quota con il sistema retributivo. La riduzione percentuale vista deve essere applicata sempre sulla quota di pensione retributiva. Tale riduzione non si applica a coloro che accedono alla pensione con l’opzione donna. In questo caso le donne possono andare in pensione a 57 anni e 3 mesi di età accettando però di avere la pensione calcolata sul sistema contributivo. In questo caso però la decurtazione della pensione potrebbe arrivare al 25-30% rispetto al calcolo con il sistema misto. Le decurtazioni viste rappresentano un disincentivo per il pensionamento anticipato.
Deve però essere sottolineato che in base alla legge 190 del 2014 (legge di stabilità per il 2015) non si applica alcuna penalizzazione per coloro che decidono di andare in pensione con il rispetto dei requisiti contributivi, prima dei 62 anni di età, ciò fino al primo gennaio del 2018, da tale anno non sarà possibile uscire dal mercato del lavoro prima dei 62 anni di età. È stato inoltre precisato che coloro che hanno subito la decurtazione prima della legge di stabilità per il 2015, non possono ottenere “depenalizzazione” in quanto la normativa in oggetto non è retroattiva. Tale precisazione è contenuta nella circolare INPS n°74 del 2015.
Queste sono le regole vigenti per coloro il cui primo accredito contributivo è antecedente al 31 dicembre 1995. Diverse sono invece quelle applicabili per chi ha iniziato ad avere accrediti contributivi dal primo gennaio 1996. Fermi restando i requisiti contributivi precedentemente visti e quindi fino al 31 dicembre 2015 anzianità contributiva di 42 anni e sei mesi per gli uomini e un anno in meno per le donne e, dal primo gennaio 2016, 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne, cambiano i requisiti anagrafici.
Coloro che si trovano infatti in questa condizione potranno andare in pensione anche con 20 anni di contribuzione effettiva e con 63 anni e tre mesi, elevati a 63 anni e 7 mesi dal primo gennaio 2016, ma solo nel caso in cui l’assegno di pensione maturato è almeno pari a 2,8 volte il minimo previsto per l’assegno sociale.
Cosa vuol dire? Considerando che per l’anno 2015 l’assegno sociale minimo è di 448,51 euro mensili, per poter andare in pensione senza i requisiti contributivi, ma solo con il requisiti anagrafici, sarà necessario aver maturato una pensione di 1.255,828 euro.
Requisiti appartenenti Forze dell’ordine
Requisiti in parte diversi si applicano per gli appartenenti alle forze dell’ordine.
In questo caso si può andare in pensione anticipata con 40 anni di contribuzione, oppure con 57 anni di età e 35 di contributi. Infine, potranno accedere al pensionamento con il raggiungimento della massima anzianità contributiva e almeno 53 anni di età.
Pensione Anticipata: Come presentare la domanda?
Presentare la domanda per ottenere la pensione anticipata è facile, infatti è possibile farlo comodamente da casa accedendo con il PIN e il codice fiscale all’area personale sul sito dell’INPS. Inoltre per coloro che hanno difficoltà con le moderne tecnologie, la domanda può essere inoltrata telefonicamente al numero verde 803164, in caso di assenza di linea fissa, si può utilizzare il cellulare chiamando il numero 06164164 , in questo caso la chiamata non è gratuita, ma si applica il piano tariffario personale.
Infine per ottenere la pensione anticipata si può utilizzare il classico metodo: rivolgersi al patronato o intermediari autorizzati che compileranno la domanda online.
Accertati i requisiti, se la domanda di pensione anticipata viene accettata, si potrà percepire l’assegno dal mese successivo rispetto a quello in cui è stata presentata la domanda.